Fagli sentire come respiri bene ora.

Il nostro amico Gerard ci ha fatto scoprire questa frase:

“Quando qualcuno giudica il tuo cammino, tu prestagli le tue scarpe”.

Da quando ho iniziato a correre sento spesso persone dire:”Ho cominciato a correre anche io da poco, ma gli amici ridono e chiedono “ma chi te lo fa fare?”, “ma riposati”, “ma sei matto?””

E quando ti senti dire quelle cose è come se ti mancasse un po’ di sano tifo da parte delle tua gente. 

Magari sono soltanto battute, oggettivamente spesso divertenti, ma fanno mancare un po’ la forza.

Però se sono battute innocue perché ci fanno sentire così?

Ci ho pensato e mi sono ricordato che le prime volte che andavo a correre mi sentivo quasi nudo.

Di più, avevo scelto io di mettermi a nudo, quasi letteralmente: pantaloni eleganti o jeans via per pantaloncini corti, cravatta e camicia da ufficio via per magliette, poi magliette di cotone via (troppo pesanti quando sono sudate) per magliette ancora più leggere.

Soprattutto questo: avevo messo a nudo me stesso… Davanti a me.

“Ma non ti basta tutto quello che già fai? Il lavoro che hai e tutto quello che già scrivi e viaggi? Ma calmati e trovati una morosa piuttosto.”

Ammetto che all’inizio queste frasi qualche dubbio me lo hanno fatto venire.

Risposta: ha senso perché per me e per chi vive queste cose con me ha senso; perché è una tappa del cammino mio e delle persone che lo condividono con me.

Quindi al prossimo che ti dice “ma che fai, matto” mostragli le tue scarpe, non quelle da corsa, ma quelle che indossi ogni giorno, da anni, e poi fagli sentire come respiri bene ora.

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Un abbraccio,

Alberto (@per4piedi)

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