Correre in mezzo alla natura è un privilegio, sempre.
Oggi ho avuto l’opportunità di correre al centro di un bellissimo essere vivente che si chiama Aquila del Torre, a Povoletto, vicinissimo a Udine, tra i colli orientali del Friuli Venezia Giulia.
Aquila del Torre è un fondo di 18 ettari di vitigno e 66 dedicati a bosco con agrifoglio, carpini e querce (in ordina alfabetico).
Il terreno passa da 175 metri sul livello del mare a 350. Una pendenza tosta per un fazzoletto di terreno.
Il percorso attorno al vigneto è di circa 5 chilometri e se mi avessero detto che un giorno avrei corso in un luogo simile, avrei iniziato molto prima a correre.
Sì, perché le salite sono toste, le pendenze mettono alla prova le ginocchia, il vigneto decide il passo e la scivolosità del terreno e ti rimbalza tra cielo e terra di continuo, ma poi ti fermi un momento e vedi la Vita!
Riprendo a correre, fatico e mi diverto mentre il sole cale e mi rendo conto che per un giorno i miei compagni di allenamento sono il Friulano (o chiamatelo come volete), esposto al crepuscolo, il Riesling che ti guarda nobile dai suo 350 metri di altezza mentre sfida il vento, e il Picolit, che dentro quel vento sembra raccontarti la sua leggenda.
C’è anche il Sauvignon Blanc, ma lui è esposto verso l’alba, lo andrò a salutare meglio la prossima volta. Perché ho già capito che qui ci tornerò presto.
Mi rendo anche conto che sto correndo su un terreno nel quale viene messo amore e restituisce amore
.
Amore per il vino, amore per il territorio, amore per la tradizione familiare, per il lavoro, per la condivisione, dedizione e coraggio.
Vuoi vedere che correre e fare il vino hanno parecchie cose in comune?
E mentre penso a questo, i miei piedi vengo portati giù per il pendio, che ha deciso così.
In questo particolare allenamento incontro anche chi dà vita ad Aquila del Torre e capisco che tutto quello che sto provando si può scientificamente riassumere in quattro elementi (come i nostro Per 4 Piedi 😄): Biodiversità (237 specie floristiche diverse, più le coccinelle), Terreno Flysch (tradotto per quei 25 lettori che non lo sanno, io per primo significa stratificazione), Vento, Colline.
Già le coccinelle… sono un bel esserino anche le coccinelle e fanno bene ai vitigni.
Il sole sta scendendo e l’aria diventa fredda tanto che il fiato inizia a condensare.
Ho nutrito la vista, i polmoni, il cuore pompa allegro, il ginocchio è un po’ meno contento, ma domani riposa.
E ho sete! Normale dopo una corsa intensa.
Non deve essere difficile trovare da bere in cantina e infatti questa corsa che non dimenticherò termina nella bottaia, ai piedi di sua Maestà Picolit che riposa in questa oasi, in attesa
che qualcuno venga ad ascoltare la sua leggenda.
E io quando dico che la corsa è finita nella bottaia, intendo proprio questo 😉
Scherzi a parte, oggi ho corso assieme ad un essere vivo e splendido, duro, imprevedibile, ma estremamente dolce.
E mi sono sentito pieno di vita… io oggi ho corso qui!
Ciao,
Alberto #4piedi (@per4piedi)