Santa Klaus Half Marathon: chi crede a Babbo Natale?

E dunque ci siamo quasi.
Domenica 14 dicembre correrò la mia seconda Mezza Maratona, a Belluno, la Santa Klaus Half Marathon, due mesi e due giorni dopo la Treviso Half Marathon.

Ero emozionato, sono emozionato.

Questa sensazione mi piace.
È un piacere vero, non da social network.

21 km e 097 metri con la maglia rossa e il berretto di Babbo Natale sulla testa, come da regolamento di questa gara colorata, giunta ormai alla sua edizione numero 10.e che transiterà dentro il parco di villa Morassutti, che apre al pubblico solo per la Santa Klaus Half Marathon.

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In questi due mesi ho corso molto, ho completato altre gare, mi sono divertito ad aumentare distanza, e velocità, a capire soprattutto che faccio parte del terreno sul quale corro, che mi ospita ed è un essere vivo e vivace. Anche questa è una sensazione magnifica.
E il peso che diminuisce, la resistenza che aumenta sono trucchetti inventati da qualcuno perché il terreno mi accolga leggero e a lungo.

21 km sono un sacco e non sono la metà di 42. La Maratona è un’altra cosa e un giorno andrò a vedere dal vivo che cosa la rende diversa.

Adesso penso solo al berretto e alla maglia rossi e all’insegnamento più grande della corsa: puoi arrivare dove puoi immaginare, basta avere l’umiltà e la forza di mettere un passo dopo l’altro, sempre in avanti, poiché ogni risultato matura nel tempo giusto, con un ritmo naturale. E se non matura… non è per me.

L’obiettivo è sempre lo stesso: arrivare con il sorriso, magari questa volta sarà più gelato, perché manca poco a Natale e il temperatura sarà poco sopra lo zero.

All’arrivo ci sarà la cioccolata ad attendermi. Forse solo lei, perché questa volta correrò da solo. Non ci sarà Andrea, non ci sarà nessuno che conosco a correre con me.

E anche questo è un passo in avanti. Dovrò saper fare tutto da solo, prima, durante e dopo la gara: quasi un esame di maturità.
E voglio godermelo, questo momento.

Poi se al traguardo ci sarà qualcuno che mi aspetta, sarà ancora più bello.

Ho voglia di correre, di farlo in un posto nuovo, tra asfalto, erba e sterrato, ho voglia di rendere omaggio a tutta la fatica, al sudore, all’energia mentale e fisica che sto mettendo nella corsa e a tutte le ore che stiamo dedicando al progetto Per 4 Piedi per raccontare questo viaggio, magari a volte in modo ingenuo, per accorciare la distanza, per provare che se vuoi puoi arrivare davvero ovunque ed essere quello che vuoi.

E per dire che se mi racconteranno che Babbo Natale non esiste, io potrò rispondere:”Esiste, io ci ho corso accanto!” 😉

Ciao,

Alberto (@per4piedi)

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