Si corre in avanti, verso il futuro.
O, per essere più con i piedi per terra, si corre verso ciò che sta accadendo.
In questo momento, semplicemente. E possiamo decidere la velocità per procedere, la direzione, l’altezza che raggiungeranno le ginocchia, ma il verso no.
Il movimento della corsa, del camminare, è per sua natura rivolto in avanti.
Del resto, un pizza croccante e fumante non può ritornare cruda.
Seconde possibilità ce ne sono, ma una per volta.
Pensando al futuro, la tribù di Per 4 Piedi si è messa già in marcia nel nuovo anno.
Già qualche gara individuata, l’obiettivo ambizioso per me di correre la prima Maratona, l’obiettivo del personal best nella Maratona per Andrea, già qualche idea in fase di realizzazione e crescita.
E tra qualche giorno la tribù avrà altri due piedi dalla sua. Due piedini.
Quelli del figlio di Andrea e Valentina, che si chiamerà… Alberto e questo evento, e l’omonimia che Andrea e Valentina hanno deciso, mi emoziona.
C’è qualcosa di disarmante, fragile, potente nella nascita, nel primo piede a terra, nel primo passo che sprigiona passato, presente, futuro da un solo gesto.
E, quando ci sarai, piccolo Alberto, me lo racconterai tu com’è il primo passo, il primo respiro sullaTerra, la prima volta che vedrai tua mamma e tuo papà. Magari un giorno racconterai la tua prima corsa e le mani al cielo per giocare con il sole.
Per ora qui c’è un sacco di gente che ti aspetta e questa è tutta per te
Ciao,
Alberto (@per4piedi)