Credo sarà particolare domenica 15 febbraio vivere a Verona la Gensan Giulietta & Romeo Half Marathon.
Sarà la mia seconda mezza Maratona in otto giorni, dopo la Ventuno del Cima a Conegliano. A proposito, dopo quella gara, ho scoperto che a Conegliano fanno dei plume cake spettacolari!
Qualcuno per incoraggiarmi mi ricorda che qualcuno a Verona ha detto, con un filo di respiro:“E così, con un bacio, io muoio!”.
(grazie Dada!)
La Gensan Giulietta & Romeo Half Marathon sarà il primo evento sportivo enorme al quale partecipo da protagonista. E sono curioso. Scrivere mi ha dato il privilegio di raccontare alcuni eventi importanti e di richiamo, dalla prospettiva tutta particolare della tribuna stampa.
Ma lì osservo e racconto.
Questa volta sarò al centro di uno spettacolo con 8.007 attrici ed attori protagonisti. Ogni runner che ci sarà sarà unico. Ognuno con il suo stile di corsa, la sua velocità di procedere accorciando la distanza tra i piedi e il traguardo.
Ognuno con la propria storia che, per il tempo della corsa, resterà come sospesa. Magari dentro la fatica e il respiro alcuni pensieri troveranno chiarezza e soluzione. Sarà una bella festa, di sport, di vita.
Sabato, mentre gironzolerò per l’Expo, avrò lo stupore della prima volta che ho visto un tagadà alle giostre. Anche quella volta era un sabato pomeriggio.
Addirittura, credo che i miei ricordi cercheranno lo zucchero filato.
Credo che incontrerò in carne ed ossa qualcuna delle persone che seguono Per 4 Piedi, e che hanno intuito la determinazione e la passione dietro i pixel.
Credo che la sera, mentre appunterò il pettorale sulla maglia, nella stanza dell’albergo vicino alla linea di partenza, inizierò a ricordare gli ultimi mesi, passati a tessere una linea tra le mie strane giornate in eterna tournée, il mio strano lavoro, le mie parole, questo nuovo modo di vivere la strada e il mio corpo, e quelle sensazioni che sempre più spesso hanno ripreso a salire, proprio mentre le pensavo imbalsamate da qualche parte del mio passato.
E domenica mattina correrò in una cornucopia di storia, che ad un certo punto passerà all’interno dell’Arena e, come mi ha scritto una ragazza di nome Giulia:“Calpestare l’Arena dove hanno combattuto uomini, dove sono passati artisti, ha il suo perché!”
Correrò 21 chilometri dedicati alla storia di Giulietta e Romeo, suggestivo, anche se non vorrei vivere una storia come la loro: hanno lottato una vita, sono stati insieme tre giorni, poi sipario.
O forse è proprio questo che rende la loro storia universale e che la fa tanto ad assomigliare ad una corsa.
Quale forza è più forte di quella che ti fa dare tutto te stesso per raggiungere un risultato che dura pochi attimi, anche se ogni volta che ci pensi è un po’ speciale?
E’ proprio il tempo, l’energia, la temperatura, il carattere che le hai dedicato che la rendono così importante.
Forse Giulietta e Romeo erano due runner. Io cerco di correre due mezze Maratone in otto giorni, loro sono stati ultra maratoneti. Mentre faccio scorrere questi pensieri mi accorgo che io, Giulietta e Romeo abbiamo una cosa in comune: ci crediamo! Nelle nostre strane vite tra un sipario e l’altro, nel nostro strano ruolo, nelle parole che raccontano storie, in quelle sensazioni fragili e dirompenti, come un domino di farfalle.
Ciao,
Alberto (@per4piedi
)
L’ha ribloggato su COME É STATO POSSIBILE DIVENTARE UN RUNNER?.