La corsa è un passaporto per il divertimento, in mezzo alla fatica.
Uno strano parco giochi, ma pur sempre un gioco.
A volte è curioso partecipare a gare in cui ci si sporca con polveri colorate, ci si illumina con led a suono di musica elettronica oppure si corre indossando abiti particolari.
In dicembre mi sono messo una maglia rossa e il berretto da Babbo Natale e ho corso a Belluno la mezza Maratona.
Il 1° maggio a Oderzo, vicino Treviso, c’è una corsa che mi ha incuriosito e ho convinto Andrea a correrla insieme.
Questa volta ci vestiamo da gladiatori per un circuito da percorrere fino ad arrivare alla distanza di 11 chilometri e spiccioli, anzi sesterzi.
Veste leggere da antico romano, elmo, persino un gladio (di plastica).
Sarà una corsa curiosa, che introdurrà la XX edizione della corsa internazionale “Oderzo Città Archeologica”, che attira sempre un cast di eccellenza della corsa e che quest’anno vedrà tra i top runner Anna Incerti, al primo impegno agonistico della primavera, dopo la maratona di Nagoya, conclusa in 2 ore 29′ 10” l’8 marzo scorso. La Incerti (che nella Maratona ha un personale di 2 ore 25’32” centrato a Berlino nel 2011, dopo la vittoria agli Europei di Barcellona l’anno prima) è stata preselezionata dalla Federazione per la Maratona olimpica a Rio nel 2016 (assieme a Daniele Meucci e a Valeria Straneo). Sarà la terza partecipazione a cinque cerchi per Anna, dopo Pechino e Londra.
La Incerti il 6 giugno prossimo correre la Coppa Europea dei 10.000 metri.
Della Gladiatorium Race, prima tappa di 42 di Marca, mi incuriosiscono molti elementi: voglio vedere come sto con un elmo in testa, non ricordo di averne mai indossato uno. E voglio vedere come sta Andrea: un hobbit e un elfo in vesti romane, nemmeno Tolkien è arrivato a tanto. E cercherò di correre l’intera corsa con quel compricapo in testa. A Belluno ho tolto il berretto da Babbo Natale dopo quattro chilometri e l’ho indossato di nuovo negli ultimi due. |
Voglio vedere come mi comporto in una gara su circuito, da ripetere più volte, in centro storico, quindi spero con tante persone attorno. Mi piace sentire quell’atmosfera.
E voglio immaginare, del resto queste corse servono anche a questo, cosa dovesse essere Oderzo in epoca romana, quando si chiamava Opitegium, ovvero “Piazza del mercato”. Strategico snodo commerciale sin dalla fondazione nel XI secolo a.C., tra i monti del Cansiglio e l’Adriatico, Opitegium entra nei territori romani nel 49 a.C. e diventa municipiumromano, con 50.000 abitanti. L’influenza sui commerci è tale che all’epoca la laguna di Venezia veniva chiamata opitergina. Quegli antichi fasti sono racchiusi ora nei musei cittadini.
Dunque vestirsi da antico romano ad Oderzo e correre in quel territorio trasforma quegli 11 chilometri in una corsa nella storia.
Info al momento
disponibili qui: www.nuovaatletica3comuni.it
Ave,
Alberto (@per4piedi)