Mizuno Wave Ultima 7: il primo viaggio verso l’Aurora.

Sono in strada e vado.
Ho un appuntamento importante. Corro a conoscere Aurora. E’ una donna importante, grande come due mani. Al momento, dopo una settimana di vita, il suo mondo ha questi confini. Aurora è la primogenita di Roberta e Cada. Cada è il soprannome di Alberto (il terzo Alberto di questo blog? Eh, sì!).Fino a questa corsa ero convinto che Roberta e Cada abitassero più o meno a 12 chilometri da casa mia. Ho sbagliato. Tra andata e ritorno sono 18, un bel lungo.

Quindi la mia prima corsa con le Mizuno Wave Ultima 7 ai piedi ha fatto a dire a Cada: “Cioè tu per venire a conoscere mia figlia fai quasi una mezza Maratona. Sei matto.”

“In macchina sarebbe stato uguale.”

  

Dunque sono in strada e corro.

Credo sia noto che a me (e ad Andrea) piacciano molto le scarpe e l’abbigliamento della marca fondata da Rihachi Mizuno nel 1906 ad Osaka. Con le Wave Laser 2 ho iniziato a correre davvero. Con le Wave Ultima 6 ho corso nel marzo scorso la mia prima Maratona. Sembrano disegnate sui miei piedi e mi piace giocare con … le onde.

  
Le indosso e i miei piedi sono accolti alla perfezione. E mi rilassa quel suono che fanno contro il terreno. E’ il pat pat Mizuno

Il marchio declina nello sport l’essenzialità e il rigore giapponese, aggiungendo qui e lì colori e soluzioni che fondono design e funzionalità.
Mentre corro inizio ad avvertire nei piedi alcune delle sensazioni che immaginavo mentre scoprivo le Wave Ultima 7 con le mani, appena tolte dalla scatola. 

Mi piace soprattutto la sensazione di sicurezza che rimane inalterata anche se la superficie per terra cambia. E in questi chilometri verso Aurora cambio davvero molte volte il terreno: cemento, pavè, asfalto, terra battuta, ghiaino, erba bagnata, persino plexiglass e marmo, negli spazi davanti alle vetrine dei negozi. 

Rispetto alla versione 6, le Ultima 7 sono dotate di U4ic nell’intersuola e di U4icX nella suola. Si legge Euforic più una X.

E’ la prima volta che corro con questo tipo di materiale e lo trovo già divertente dopo pochi chilometri. Il passo risulta più reattivo e questo conferisce dinamismo alla falcata.

Dunque, ammortizzazione e fluidità su territori diversi. 

E la tradizionale tomaia traspirante che lascia il piede fresco e quindi riposato.
  

Una corsa intensa, veloce, divertente. Libera.

Poi ho incontrato Aurora, ma questa è un’altra emozione.

Grazie a Mizuno Italia per questo viaggio e ad Aurora per essere tanto simpatica.
Alberto

(@per4piedi)

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