Si chiama Alberto anche lui. Lavora nello sport ed è incuriosito dal Portogallo. Dunque, io e lui abbiamo già tre cose in comune.
Ne abbiamo aggiunta un’altra quando Alberto mi ha raccontato la storia dei suoi quattro tatuaggi. Quattro tattoo Per 4 Piedi.
La cosa che più mi è piaciuta è che i quattro tatuaggi corrispondono al viaggio personale che Alberto sta compiendo. O almeno, così sembra a me.
Via.
Alberto ha una manta tatuata sul polpaccio destro. “È stato il primo. La manta simboleggia il ponte tra il mare e la terra. Mi riporta agli anni dell’infanzia, fino alla maturità. È disegnata con lo stile maori, ed è composta da altri animali al suo interno. Ci sono le tartarughe, che rappresentano la famiglia, e le rondini, che simboleggiano il ritorno a casa.”
Dunque, la rondine. Alberto ne ha una che vola sul polpaccio sinistro. È il secondo tatuaggio che ha scelto. Non sapevo che la rondine raccontasse il viaggio che si fa verso casa. Mi viene in mente che quanto corro, io cerco una via, come una tappa di un viaggio, dove “casa” è quello che voglio raggiungere e che ho chiaro in mente.
La corsa mi ha insegnato che le cose arrivano al momento giusto, che non è né un minuto prima né uno dopo. E non ha senso affannarsi lottando con il passato o con il futuro. Bisogna essere nel presente. La vita, la corsa, i battiti di ali di una rondine non hanno fretta. Sanno dove vogliono andare e ci vanno. Il tempo è una conseguenza naturale del movimento e della direzione.
Ecco che Alberto sul braccio destro ha quattro frecce, composte da punti, tutte uguali. “Sono gli elementi della natura. Me lo ha disegnato un tatuatore messicano.”
Dunque meta, direzione, punti di riferimento. “L’ultimo tattoo è la scritta Deus Ex Machina sul braccio sinistro. Per me significa che tutto ha una soluzione. Proprio tutto. Che le cose succedono quando devono accadere.”
Ecco perché mi piace tanto l’idea che lo sport sia come la vita.
E gli incontri che faccio grazie allo sport portano spesso con loro alcune storie da raccontare. Queste storie, nella loro semplicità di gocce nel mare, sembrano una soluzione semplice e questioni complicate.
Viva la manta.
Ciao,
Alberto
(@per4piedi)
Mi hai fatto tornare in mente questa canzone:
Che ne pensi?
Ciao!
e grazie per il commento.
Non conoscevo questa canzone, che trovo molto fredde. E sì, ci sta proprio.
Mi fa piacere questo collegamento.
Alberto
#4piedi
Nel mio blog puoi trovare tante altre canzoni, di tutti i generi: infatti quando replico ai miei commentatori spesso chiudo la risposta con il video di un brano inerente al concetto che ho appena espresso. Nei commenti a questo post, ad esempio, ne ho caricati una decina: https://wwayne.wordpress.com/2015/06/28/una-spalla-su-cui-ridere/. Grazie a te per la risposta! 🙂