Evviva il sorriso.

Leggo che Patch Adams compie 71 anni. C’è una cosa che mi ha sempre colpito di lui: la tenacia, incondizionata, che ha messo per realizzare il sogno di diventare il medico che voleva essere. Che è qualcosa di più di diventare un medico e basta, mi sembra.

E lo ha fatto con il sorriso. “Il riso è la medicina migliore”, ha detto Adams in un’intervista, mentre si sistemava il codino, alla fine di una chioma dipinta di azzurro. 

  
La terapia del sorriso è diventata il metodo di cura del dottor Patch Adams, per curare l’uomo prima ancora della malattia. Una forma di protezione della dignità.

Cosa c’entra questo con la corsa?

C’entra molto, credo. Nella corsa cerco due cose soprattutto: incontrare una storia da raccontare e avere il sorriso alla fine del percorso. 

Ecco, il sorriso.

Ridere fa distendere i muscoli del collo, delle spalle, del petto. La cassa toracica si apre in un lungo respiro di serenità. Aria fresca, che inizia a scorrere lungo le vene, i capillari, ovunque. Non credo sia una descrizione scientifica, ma so che avete presente a cosa mi riferisco.

Alla fine di una corsa bisogna arrivare con più divertimento addosso di quando si è partiti.

Altrimenti cosa si parte a fare?

Quando si arriva con il sorriso significa che corpo e mente si sono rinnovati e noi siamo di nuovo nuovi.

Quando si riesce a ridere, dentro la fatica, i sacrifici, i malumori e le sfighe, abbiamo vinto comunque.

Patch Adams compie 71 anni, mi asciugo il sudore e faccio una risata tutta per lui.

Ciao,

Alberto

(@per4piedi)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...