La corsa insegna cose nuove. Oppure ti fa ricordare qualcosa che già sai.
Correre dà molto anche per questa ragione.
Ho partecipato ad una black run.
Cinque chilometri nel centro storico di Conegliano. La formula è semplice: spegnere la luce, correre o camminare tutti colorati con vernici fluo, braccialetti psichedelici ai polsi e caviglie. E dei ghiaccioli al traguardo, che nelle sere d’estate fanno la differenza. Poi musica.
Correre di notte con alcuni amici per la mia città mi ha colpito. Tutto è più disteso, rilassato.
C’è la festa, la corsa, Conegliano si è fatta scoprire in modo diverso. Tutto sussurra qualcosa di nuovo, di fresco.
Qualcuno dice che cose così ci vorrebbero due volte al mese.
I colori fluorescenti, che ognuno porta addosso, disegnano forme e linee che appartengono a quella notte, e solo a quella.
E la città ha mostrano gli stessi luoghi di sempre, tra i palazzi storici e le vigne della scuola enologica, con contorni più semplici, morbidi.
Tutte sembra più semplice. Come lasciare lì qualcosa che si ritroverà la prossima volta, durante il giorno.
A volte basta scegliere di cambiare punto di vista, chiudere il libro e ricominciarlo. A volte basta spostare il punto di appoggio, variare il punto di vista, la prospettiva che filtra le cose.
Ecco, l’aria fresca la trovi lì. Insieme a musica, ghiaccioli e le risate verso le stelle.
Ciao,
Alberto
(@per4piedi)