Buggy, baby, buggy!

Raccontare come è il mondo visto da una dune buggy potrà sembrare poco consono per un blog che racconta la corsa a piedi.Va bene l’ho detto, ora iniziamo.


Un anno fa ho visto una foto del mio amico Miky. C’era una strana macchina, con quattro pneumatici grandi e scolpiti, una carrozzeria simile a due moto da cross legate insieme e, sullo sfondo, uno scorcio di campagna, avvolta da qualche grammo di foschia.

Un anno dopo – i mesi passano in fretta – mi ritrovo alla guida di quella macchina, con Miky accanto, e i miei amici Sara e Federico a bordo di un’altra dune buggy. Siamo al Side by Side – Offroad Park, a Retorbido, nell’Oltrepò pavese. Terra di risaie, cantine di pinot nero e barbera, di salumi a merenda, di pallavolo e, ho scoperto, terra di dune buggy. 


Cambio automatico, per pensare solo ad accelerare e frenare e godersi il viaggio. Cinture di sicurezza allacciate. Le frecce si accendono e si spengono con un interruttore sul cruscotto, come quello delle luci di casa. Via. Maurizio, lo zio di Miky segna il tracciato sul suo quod. 


La campagna di Retorbito si apre davanti a noi, con un velo di nebbia di settembre, uno scenario che mi ricorda la brughiera ungherese. Simile alla mia campagna veneta, meno dolce e più decisa però. Scopro subito che è l’ideale per fare il cross.


Le nostre buggy iniziano a filare allegre tra le vigne. Ogni salita fa scoppiettare il motore monocilindro a 4 tempi (del resto…) della macchina, un pony scalpitante. Incontriamo allevatori di api, intenti a curare gli alveari e un gruppo di cacciatori, con due setter eleganti e veloci. Quando la collina scende, la buggy invita ad accelerare e il vento che entra nell’abitacolo odora di autunno e uva.


Miky mi racconta un sacco di aneddoti, tradizioni, leggende di queste zone. Mi viene in mente San Martino di Giosué Carducci e, sarà l’adrenalina di questa nuova forma di corsa, ma voglio immaginare che questo magnifico poeta trovasse l’ispirazione esplorando le campagne. Magari, faceva trail e fuori pista anche.


Sto guidando una dune buggy al centro di un paesaggio che vedo per la prima volta. Osservo le nuvole che si diradano man mano che risaliamo le pendici delle colline. Ci fermiamo vicino ai filari dei grappoli d’uva e Federico, che sta studiando per diventare sommelier, ci racconta come la buccia influenzi il sapore del vino. L’aria è fresca, si respira bene e correre con le buggy ci fa tanto ridere.


 Il traguardo è Marchese Adorno, una delle cantine più prestigiose dell’Oltrepo pavese. Ci accoglie Filippo, che ci guida tra i segreti della raccolta e della produzione dei vini. Tecnologia, attenzione per la sicurezza e per la qualità del prodotto, tradizione si incrociano. E sotto un roseto, che ha preso il posto di una antica corte agricola, è custodita la bottaia, un luogo che per me ha sempre il fascino di una biblioteca labirinto.


Il rally sulle dune buggy è terminato e, come ogni gran premio che si rispetti, per i piloti ci sono buon cibo e buon vino.


Correre ha un suono di libertà. Sempre.


Ciao,

Alberto

(@per4piedi)

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