Se rinunciamo a madama Pigrizia, ognuno può essere Leonardo. Non la tartaruga ninja!
Le pillole del Corso di corsa di Daniele Cesconetto oggi non parlano di corsa a piedi, ma danno la soluzione per sopportare la fatica e continuare il viaggio. Si chiama Passione, con la P bella grande.
Era il 1490, quando Leonardo Da Vinci, tra un disegno e l’altro, tirò fuori dal cilindro un mezzo spinto da pedali, costituito da ruote, nel numero di due, un manubrio, un sellino e una catena, il tutto tenuto insieme da assi di legno. Senza saperlo quel giorno aveva inventato la bicicletta. Poco prima aveva inventato anche il cilindro.
La bicicletta è il mezzo di locomozione più economico di sempre. Dopo i piedi. Ma questi già li usiamo, per una cosa o per l’altra.
Visto che non le so nemmeno io, in queste righe non vi voglio insegnare tempi e metodi di allenamento in bici per integrare le vostre preparazioni atletiche podistiche, bensì parleremo semplicemente del piacere di muoversi con il nostro velocipede in alternativa all’automobile.
Ma perché devo far fatica in bicicletta per andare al lavoro quando sotto casa ho una comanda macchina che mi aspetta? Perché devo alzarmi dal divano, per fare delle commissioni, con lo zainetto in spalla quando posso avere tutto lo spazio che voglio nel bagagliaio della mia auto? E se piove?
Anni fa tutto questo me lo chiedevo anch’io. Poi ho iniziato ad andare al lavoro in bicicletta, in tutte le stagioni, e giorno dopo giorno le risposte sono filate via veloci sotto i copertoncini.
Troppo facile sarebbe se ve le elencassi qui di seguito. Come dice il detto: “il mondo è bello perché è vario”, quindi ognuno di noi può trovare le risposte sulla propria strada, che si costruisce percorrendola. Ogni giorno un po’.
Pigrizia permettendo.
Ho imparato anche un’altra cosa dalla bici:”Devi continuare a muoverti per rimanere in equilibrio.”
(@per4piedi)