Quanta salita può avere una mezza Maratona? Non lo so, non ho sotto mano il regolamento galattico delle mezze Maratone. E in fondo non mi interessa molto.
Quello che so è che tra le mie montagne si corre la Sappada Hard Half Marathon che è in salita per una buona parte dei suoi 21 chilometri. Davvero tosta. Ma avete presente che prova? La prossima edizione, la terza, è in programma domenica 9 luglio, lassù fa fresco.
1.250 metri di altitudine, dove abita quel silenzio che crea energia e ricarica. La natura che è ancora selvatica e serena. La corsa, lo sport all’aria aperta, lì diventano davvero quasi una forma di meditazione, più che di sfogo. E lì nasce il fiume Piave, in cima alla Val Sesis.
Ci sono tutti gli ingredienti per vivere un viaggio nel viaggio e per farsi sorprendere, mettendosi alla prova. Perché va bene la dolcezza dei luoghi, ma il percorso non fa sconti, come è giusto che sia.
La corsa parte e torna a Sappada, un anello tra le montagne, su e giù per le Dolomiti, in un percorso misto tra asfalto e sterrato, che è il mix che mi piace sempre di più.
Correre è sempre bello, anche in centro a Milano. Però farlo in centro alla Natura diventa un regalo ad ogni passo. Non conta il tempo, non conta cosa dice l’amico gps. Forse quel giorno andrebbe addirittura spento, per ritornare a correre a sensazione. Come fanno gli atleti dell’Africa o quelli dei Caraibi. Piuttosto che misurare spazio-tempo con gli occhiali del farmacista, forse è bello farsi trasportare con gli occhi dei saltafossi. Quelli che restano sempre giovani, giocano a nascondino con la propria ombra e viaggiano lungo un confine che ha cielo-terra come contorno, con piedi ben piantati a terra e ali ben libere nel cielo.
E quindi mi faccio una domanda: ma chi arriva al traguardo della Sappada Hard Half Marathon è un Mezzo Tosto Maratoneta?
Alberto
(@per4piedi)