Nella casella di posta elettronica arriva una mail un po’ speciale.
Mittente: TCS New York City Marathon.
Oggetto: Make Plans Now, Enjoy a Fun-Filled Week in November.
Davvero ci siamo, quasi.
La mail illustra alcune iniziative che si svolgeranno a New York nei giorni immediatamente precedenti la Maratona del 5 novembre 2017 e invita a condividere con amici e famiglie l’esperienza in città.
Ricorda, anche, che mancano 12 settimane alla corsa.
In questi mesi, anche lontano da questo blog o dai vari siti, ho scritto e parlato molto di #RuntoNYC, il viaggio che 20 donne stanno vivendo, grazie a Diadora, e che si concluderà al traguardo della Maratona che ingolosisce molto.
Raccontare delle “newyorkesi” mi sta insegnando molto.
La cosa che mi colpisce di più è come queste donne abbiano inserito nella loro quotidianità gli allenamenti contenuti nelle tabelle preparate per ognuna di loro dal campione olimpico Gelindo Bordin.
Tutte diverse, perché ogni donna è unica e irripetibile, con tutto quello che ha dentro e porta con sé.
E non sono allenamenti semplici, scontati o sempre piacevoli. Ci vuole costanza, tigna, continuità, capacità di adattarsi. Quasi a dire: bisogna dimostrare di meritarselo di essere diventata una #Bordingirl.
La squadra di #RuntoNYC si incontrerà la prossima settimana, dal 21 agosto, in un luogo mitico dello sport: il villaggio olimpico del Sestriere.
Ogni squadra ha il suo raduno.
Saranno giornate dedicate alla preparazione in quota (o in altitudine, l’altura mi suona più appropriata per chi pesca), tra i sentieri del Sestriere e la pista di atletica e le piscine con vista montagne. Giornate per confrontarsi e raccontarsi in gruppo e, immagino, per vedere quanto ciascuna è già cambiata dopo il primo raduno di fine marzo scorso.
Del resto, un progetto come #RuntoNYC ti cambia la vita e nel borsone, tra i capi tecnici, la borraccia, le Blushield, ti mette un’esperienza di vita che va oltre, probabilmente, il fatto di correre la Maratona di New York. Effettivamente, e ci ho pensato bene prima di scriverlo, chiunque partecipi a questo progetto, potrà ritornare nella Grande Mela e correre la Maratona.
Ma come la sta preparando ora, ecco questo è irripetibile.
E’ scegliere di focalizzare verso un unico obiettivo condiviso ogni gesto, per mesi, da sola, all’alba d’estate, per evitare il caldo, per vivere la propria vita, nonostante gli allenamenti. E’ coinvolgere i propri affetti in questo viaggio per non escludere niente e nessuno. E’ raccontare qualcosa di sé mettendo un piede dopo l’altro, mettendosi in gioco. E, soprattutto, sorridendo mentre si fatica.
Poiché, se c’è una cosa che #RuntoNYC insegna è che per quanto glamour sia la destinazione, per quanto pieno di colori e gadget sia il borsone, per quanto top class sia il contorno, una Maratona è una Maratona e quei 42 chilometri e 195 metri li farai con le tue forze e con i sogni che porti dentro alle scarpe.
Bene, intanto: Sestriere, stiamo arrivando.
Anzi, here we go, come direbbero dall’altra parte dell’Oceano.
Alberto
(@per4piedi)