Ho aspettato che fossero le 16 e 16 del primo sabato di autunno. Poi ho iniziato a scrivere.
Non c’è un motivo, mi piace il suono che fa il numero 16 quando lo si pronuncia.
Benvenuto Autunno.
Mi piace sempre più questa stagione. Parte malinconica e poi dà la carica alla forza rigenerante dell’inverno, dentro cui si schiude sempre una nuova primavera.
Vorrei parlare di due argomenti: la stanchezza che provo in questi giorni e l’importanza di passeggiare.
Mi rendo conto che quest’anno, e ogni suo giorno, per come li sto vivendo, mi hanno regalato moltissimo, il mondo intero, e ancora non si fermano. Ma in cambio, hanno preteso e pretendono tante energie.
È normale, naturale, perché sono un essere umano.
Sono a Levico, domani c’è la Trentina, una gara di 30 chilometri lungo un tracciato stradale bellissimo, attorno ai laghi di Levico e Caldonazzo.
E poi ci saranno alcune delle ragazze della squadra di #RuntoNYC di Diadora, c’è la SPA in albergo, 10 km corsi agilmente attorno al lago, birra ghiacchiata presa al chioschetto e bevuta con i piedi nell’acqua del lago. E c’è tutto il luna park delle gite fuori porta.
Io avrei dormito tutta la mattina perché sono stanco.
Per vari motivi, più un anno.
E almeno fino a metà novembre devo tirare come un bufalo.
Perchè bisogna averne di energia per stare sulle montagne russe.
L’altra questione è passeggiare.
Ecco, ieri sera ho fatto una bella passeggiata, ho chiacchierato, ho bevuto qualcosa da una ciotola di rame, mi sono goduto la compagnia e la luna.
Sono stato bene.
E anche se ero molto stanco, mi sono goduto il momento presente.
Per andare oltre bisogna rallentare.
Il mio qui e ora ha tanti impegni e molta stanchezza, però credo che abbiamo un obbligo verso noi stessi: dare un senso alla nostra stanchezza.
Perché noi siamo vivi e siamo stanchi, ma siamo vivi e stanchi di cuore, per tutta la passione che pulsa dentro forte.
Dare un senso alla propria stanchezza significa riconoscerla, accettarla, accoglierla, capire che dietro a lei ci sono tanti meriti.
La stanchezza ci permette di avanzare crediti nei confronti della Vita. Ma bisogna godersela e ogni tanto staccare.
Quindi vi auguro e mi auguro di goderci la stanchezza e di staccare la testa pur non abbandonando mai quei sogni e progetti che danno senso al cielo sopra queste parole.
Alberto
(@per4piedi)