La primavera è in arrivo e mi viene voglia di raccontare un’avventura che ho vissuto qualche tempo fa.
A passo di cammino.
Ho fermato la macchina, ho iniziato a fare due passi fuori dal sentiero e l’Italia mi ha premiato con una sorpresa: le sorgenti del fiume Meschio.
Il fiume Meschio nasce alle pendici del monte Visentin in località Savassa Alta, frazione di VittorioVeneto, in provincia di Treviso.
Per località intendo un borgo di una ventina di case.
Segui il sentiero per 300 metri, scendi in mezzo al bosco e, proseguendo dritto, arrivi subito alla sorgente.
Però c’è una possibilità in più: guardando bene tra i cespugli, vicino al ponticciolo, c’è un sentiero, che strizza l’occhio e invita a scendere ancora. È un invito all’avventura.
Se si decide di scendere (con attenzione!) ci si trova con i piedi nell’acqua e, a sinistra, si intravede un insieme di rocce, muschi e alberi che sembrano proteggere la risorgiva.
Vale la pena, sempre con attenzione, di risalire la cascata e arrampicarsi fino a sotto il bacino della sorgente, chiamato Brent, a 220 metri sul livello del mare.
L’acqua della sorgente del Meschio ha una carattestistiche particolare: mantiene in ogni stagione la temperatura di 12 gradi.
E quello che vedi è un luogo magnetico, che ti attira e ti lascia qualcosa dentro.
Vale la pena sporcarsi le scarpe, bagnarsi.
Arrivato in cima ho scritto questo pensiero:
“Con il ventre premuto contro la roccia, scivolo dentro alla cascata, unico confine lungo i fianchi di questa umidità.”
Ciao ciao,
Alberto
#4piedi
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