Ieri sera ho assaggiato la fagiana e oggi, mentre corro, i pensieri dalla testa sfilano altrove.
E così il passo è leggero, i piedi liberi di divertirsi.
Penso a quante volte ho percorso la strada che fa il giro della Guizza, a quante scarpe ho inaugurato e consumato su e giù per le colline attorno a Conegliano.
Penso con quante persone sono venuto da queste parti e con quante ancora magari ci verrò. E non importa mica il ritmo che tieni, importa piuttosto lasciarti scorrere, esultare per la Vita che scorre con noi e per le potenti energie che possiamo sprigionare.
Penso che tra poco davvero esce il mio libro, la sua protagonista si chiama Gaia e sta arrivando, e mi rendo conto ora di quanto complesso, sudato, magnifico, sognante sia stato e sia il percorso che mi ha portato a questo punto.
E da quanto tempo duri: più o meno la Vita intera attraversata fino a qui. Tutte le scelte, i cambi di direzione, gli incontri, i sorrisi, i vaffanculo, gli scontri, gli abbracci, gli addii dii, i ritorni, i baci. I giorni a studiare e lavorare, le notti a scrivere, correggere, rifare meglio. Le storie raccolte e scritte, dalla prima, che raccontava di un ragazzo sceso in treno a Roma per seguire l’Udinese, a quelle dell’umidità nelle palestre di pallavolo diventata riflettori universali, a quelle totali, dal mondo della corsa, che racchiudono tutte la stessa scintilla comune. Quelle mai pubblicate e quelle che hanno fatto il giro del mondo. E penso che tutto questo, adesso me ne rendo conto, non sia proprio un caso.
Penso ai volti sinceri incontrati, penso anche agli altri. Penso a chi proprio non se ne vuole andare e ancora ritorna, penso anche agli altri. Penso all’entusiasmo sincero che percepisco in certi sguardi, penso anche all’altro.
Penso che queste colline, che mi scorrono sotto i piedi, siano uno dei luoghi più belli dove potessi capitare. E mi godo questo vento che, semplicemente, è profumato di passione, coraggio, coerenza. È profumato di sogni, di nuovo, di condivisione.
(La fagiana è un whiskey gallese da medaglia!).
Ciao,
Alberto
#4piedi