Diario di una Pacer alla Maratona di Roma.

“Allora, com’è andata a Roma?”Da domenica ho ricevuto questa domanda un numero infinito di volte. Per rispondere basta dire: Incredibile! Una Maratona è sempre una grande incognita.Per quanto uno runner possa essere preparato bene, può succedere di tutto: crisi di gambe, di testa, di dolori improvvisi.E dopo questa esperienza da Pacer, ho capito che, quando…

Ascolta la strada.

“Dunque, partiamo e facciamo la Sorte, Rua, Refrontolo…”. Disegno il percorso con l’immaginazione e concludo: Troppa salita. È molto presto, è quell’ora in cui si sveglia quasi solo il cielo. E chi va a prendere pane e giornale prima degli altri. Trenta chilometri davanti, che poi, secondo me, un chilometro in collina è più lungo…

Trova il tuo ritmo, poi ripeti.

Se la corsa rilassata, seguendo le sensazioni di corpo e testa, la paragono al reggae, le ripetute, tanto selvagge quanto disciplinate nel tempo e nello spazio, mi ricordano il rock. E per trovare il proprio ritmo, bisogna confrontarsi con più generi musicali. Che poi la musica è fatta tutta della stessa sostanza, così come la…

The zone.

L’intenzione era di andare a correre la mezza di Rovigo, poi un banale contrattempo, il viaggio si allunga fino al ritardo irrecuperabile, i piani cambiano. Perché correre forte va bene, in macchina è da stupidi. Sale il vento, appare la pioggia sul parabrezza e decido di ritornare a casa. Niente medaglia oggi e però ho…

Le stelle sopra di noi.

Mi fa male il dente destro, giù in fondo alla bocca. Anche il sinistro si fa sentire. Sarà mica il richiamo del giudizio? Nemmeno il collo sta bene, è rigido, così come le spalle. E poi in questa stanza fa troppo caldo e ho mal di testa e il telefono continua a squillare: cosa avranno…

La versione di Jakob (Ingebrigtsen). Una storia sul tempo.

Il primo post dell’anno scorso l’ho dedicato a raccontare un sogno, che poi si è realizzato, grazie soprattutto alla tenacia ed al coraggio della protagonista. Ad al suo sorriso. Quest’anno inizio raccontando una storia sul tempo. Non sul tempo qualunque, libero o ritagliato che possa essere, distrattamente, tra un impegno e l’altro. Ma sul tempo…

Ici c’est Paris!

Esistono corse così unite al luogo dove si svolgono che, mentre le vivi, la sensazione è quella di qualcuno che ti prende per mano per portarti a conoscere casa sua. Una casa dalle dimensioni di una città. E, dopo un po’ di tempo, dedicato ad un progetto che mi ha assorbito in modo incondizionato, ritorno…

Il Dada con le Blushield ai piedi. E spuntano due tucani.

Il Dada è una tendenza culturale che dà voce alla sua politica antibellica attraverso il rifiuto degli standard prestabiliti, preconfezionati, precotti, preferendo l’umorismo e il gioco che c’è nella realtà. Essa ha trovato campo di elezione nelle arti visive, nella letteratura, nel teatro e nella grafica. Il Dada è un mio amico che si è…

Blushield, Let’s Fly: conoscerete la nostra velocità.

Scrivi Blushield e leggi Diadora. Il brand italiano prosegue il suo ritorno nel running, all’insegna della coerenza e dell’innovazione. La tecnologia Blushield è stata ideata per un obiettivo: proporre una scarpa che rispettasse le caratteristiche dei piedi dei runner, garantendo costantemente l’equilibrio nella fase di appoggio. La sintesi è nel claim Find your balance, trova…

La deliranza.

Tu corri. Loro danzano.  L’ideale, la dimensione che ogni runner vuole raggiungere, è riuscire ad addomesticare talmente tanto la corsa da farla diventare una danza. Addomesticare, come la volpe ne Il Piccolo Principe. Correvo dentro l’umidità e la penombra, era un allenamento piuttosto buono, con il ritmo naturale suonato da tutto il corpo, quando noto…