Seguire e raccontare da dentro Joy Club 6060, il viaggio di 60 Maratone in 60 giorni che Daniele Cesconetto sta compiendo a bordo di un tapis roulant, è un’occasione per incontrare tante storie uniche.
Willy e Elvis sono due grandi ultramaratoneti, molto amici di Daniele. Willy, ogni mattina, impasta il pane per l’intera Val Agordina, mentre Elvis è un agente di Polizia, a Belluno.
Tra le loro avventure, ce n’è una che unisce il mare alla montagna.
Un giorno i due sono partiti da piazza San Marco a Venezia e hanno proseguito fino alla cima del ghiacciaio della Marmolada, dopo 220 chilometri a piedi.
E c’è la storia di Kim, nata a Seul, in Korea del Sud e da anni residente in Trentino. Kim ha un blog “Hello Kim“, con un sottotitolo molto curioso “Se non corro non sono coreana“. Kim ha dedicato un post a Daniele, nel quale ricorda di quando si sono incontrati e hanno corso insieme l’Unesco Cities Marathon, da Cividale del Friuli ad Aquileia.
Daniele faceva il pacer.
L’Unesco è stata la mia prima Maratona.
Il ricordo di Kim mi ha fatto venire in mente che Daniele è stato pacer anche durante la mia Unesco e non ci conoscevamo ancora.
Così penso alle storie che si incrociano con la scusa della corsa. Ai piedi che si affiancano ad altri piedi. Alcuni incroci durano pochi passi, altri si mescolano e durano una Maratona o la distanza che unisce l’acqua del mare a quella ghiacciata in cima alla montagna.
E penso alla fratellanza che a volte nasce tra chi corre o cammina verso un limpido obiettivo comune.
Ciao,
Alberto
(@per4piedi)